Cosa ci spinge a procrastinare?
Quali sono le ragioni più profonde di questa ‘attitudine’ e quali possono essere i rimedi per sconfiggerla?
Sebbene la misura in cui manifestiamo questa tendenza possa variare di persona in persona – e, soprattutto, di professione in professione (pensiamo ad un medico o ad un imprenditore che sono indotti dal loro ruolo a prendere decisioni rapidamente) – tutti noi, almeno una volta nella vita, siamo stati vittime della sindrome della procrastinazione.
Procrastinare consiste nel rimandare di fare le cose più importanti, prendere le decisioni chiave, agire efficacemente, focalizzarsi su ciò che può e necessita di essere migliorato.
Molte volte procrastinare è una perdita di occasioni, e – per chi fa business – spesso anche di tempo e denaro.
Eppure, neanche la consapevolezza di questo ci spinge ad agire: c’è qualcosa che ci blocca, e che addirittura ci fa provare una forte sensazione di sollievo nel NON compiere quella determinata azione.
Sollievo, esattamente. Ma come è possibile? Forse perché procrastinare può anche avere un significato positivo e produttivo per noi?
Dietro al sollievo che proviamo nel rimandare un’azione potrebbe nascondersi un segnale, una richiesta dettata dalla parte più profonda di noi, che vuole essere ascoltata e che probabilmente è ancora più importante dell’obiettivo che ci si è prefissati di raggiungere.
Chiediamoci: Qual è il vero motivo che ci spinge a procrastinare?
Impiegando il tempo in cui non riusciamo ad “agire” per riflettere su ciò che ne è la causa (quindi se facciamo chiarezza dentro noi scardinando paure e convinzioni che stanno alla base di quel procrastinare), pur non passando SUBITO all’azione, saremo in grado di rendere produttivo quel tempo.
Questo perché “ci saremo presi cura delle radici piuttosto che semplicemente delle foglie” e, quando l’azione diventerà concreta, probabilmente sarà molto più duratura rispetto all’agire controvoglia e privi di consapevolezza.
Ma come fare a capire?
Le domande giuste ci aiutano molto in questo compito. Domandati:
“L’azione che devo intraprendere, ci che devo risolvere, sono allineati con ciò che sono e che voglio veramente?”
A volte ci spingiamo a compiere azioni solo l’abbiamo letto in qualche “manuale del perfetto imprenditore, del buon professionista, del buon genitore, del buon marito o della buona moglie, del buon membro di una società”. Non corrisponde a ciò che realmente stiamo affrontando.
O lo semplifica e banalizza terribilmente.
Distinguere tra bisogni autentici e bisogni ‘fasulli’, dettati dall’ambiente che ti circonda o da convinzioni provenienti dalle tue esperienze passate è un primo passo per capire come mai ti blocchi di fronte ad un’azione.
Quando il bisogno è “fasullo”, potresti trovarti a:
- procrastinare, per sabotare quello che NON vuoi veramente raggiungere. In pratica: stai prendendo tempo
- agire, ma in modo forzato: in questo caso è possibile che tu arrivi ai tuoi obiettivi, ma con molta probabilità questo avverrà con un grande senso della fatica e del sacrificio. Proprio perché non si tratta di quello che veramente vuoi!
Il bisogno autentico, invece, ti porta ad agire in modo fluido, quasi ‘automatico’, perché da ‘forzata’ la tua azione diventa ‘ispirata’, ossia guidata da leve motivazionali molto forti.
Quando la tua azione è ispirata dai tuoi desideri più profondi è come se avessi “le ali sotto i piedi”, incontri le persone giuste e scorgi ogni opportunità che ti aiuta a procedere velocemente verso i tuoi obiettivi. Inoltre, la passione e l’entusiasmo che provi ti fanno vedere con una prospettiva positiva e costruttiva anche tutte le difficoltà che potresti trovare lungo la strada.
Quindi: prenditi il tuo tempo per riflettere: gli obiettivi che ti poni, sono davvero quelli che desideri?
Le altre cause della procrastinazione
Altre volte, invece rimandi ‘semplicemente’ perché sta prevalendo la tua paura di sbagliare, di non riuscire, e consenti all’incertezza di farla da padrona.
Questo tende a capitare a chi è molto esigente con se stesso, ed associa all’errore un significato che va ad intaccare la piena soddisfazione di sé.
E così ti senti schiacciato tra 2 forze: l’entusiasmo e la voglia e di CREARE e la paura di FALLIRE, di non saper gestire l’imprevisto.
E da lì il blocco, il rinvio di azioni che ti porterebbero alla meta se solo spostassi tutta la tua attenzione dalla paura verso le tue infinite potenzialità di riuscita, verso tutti i risultati straordinari che hai già raggiunto finora.
Qualunque sia la situazione in cui ti trovi, una volta presa consapevolezza dei motivi profondi che ti inducono a procrastinare sarai pronto ad utilizzare con piena efficacia i seguenti strumenti, volti ad alimentare la voglia di passare all’azione.
Vediamo quali strumenti puoi utilizzare già da ora per superare i tuoi momenti di non-azione.
1. Il Potere delle Domande
Ogni volta che rimandi probabilmente ti stai facendo delle domande ‘distruttive’ piuttosto che ‘costruttive’, che ti tolgono potere, che depotenziano l’energia necessari per passare all’azione, a volte anche solo per fare il primo passo.
Queste domande ti vengono quasi d’istinto quando non hai chiaro il perché che ti spinge a rimandare, e sono una conseguenza della paura e dell’incertezza, della carenza di informazioni che hai su ciò che succederà in futuro.
Se impari a porti delle domande costruttive, al contrario, ti permetti di spostare il tuo focus da ciò che genera paura/incertezza a ciò che stimola entusiasmo e voglia di rendere concreti i tuoi progetti.
Acquisterai una nuova forza per passare all’azione, e probabilmente ti stupirai di quanto forte sarà l’energia che avrai conquistato.
Se ti ‘forzi’ nel porti delle domande positive, ma non hai portato ancora alla luce il vero motivo che ti spinge a rimandare, probabilmente l’energia che conquisterai svanirà dopo poco e non produrrà effetti duraturi nel tempo.
Quanto più sarà alto il tuo livello di consapevolezza, tanto più facilmente queste domande ti sorgeranno spontanee.
2. La visualizzazione e la vision
Così come puoi trarre energia e forza dalle domande costruttive, allo stesso modo visualizzare il raggiungimento dei risultati prefissati ti consente di ‘vivere in anticipo’ quello che potresti ottenere, di ‘provare’ e ‘sentire’ quello che accadrebbe se raggiungessi quei traguardi.
Ti ho incuriosito? Prova questo semplice esercizio.
Chiudi gli occhi e immagina te stesso mentre…
… durante la riunione aziendale di fine anno, comunichi ai tuoi collaboratori che il tuo fatturato è aumentato dei 50% in seguito allo sviluppo di nuovi mercati …
… leggi sul loro volto la soddisfazione che provano per lavorare nella tua azienda e per le opportunità di crescita professionale e di guadagno che ciascuno di loro ha avuto
… sperimenta l’orgoglio e le altre sensazioni che provi in quel preciso momento
…. Immagina un cliente estero importante che ti ringrazia per aver offerto i tuoi prodotti/servizi anche in quel mercato
… Visualizza la stretta di mano con un nuovo partner commerciale che ti chiede di sviluppare una sinergia perché i tuoi risultati gli hanno trasmesso fiducia e senso di affidabilità
Ora riapri gli occhi…
Come ti senti?
Visualizzare nei dettagli ciò che proverai e sentirai in futuro ti aiuta a creare la tua VISION, personale e professionale, il tuo sogno, tutto ciò che ti guiderà e motiverà a procedere passo dopo passo verso l’obiettivo e il progetto che ti sei prefissato.
La tua Vision trasformerà la tua paura ed incertezza iniziali in coraggio, e tradurrà la tua azione in ‘azione ispirata’.
3. Il Momentum
Molte persone aspettano il momento perfetto per passare all’azione: ‘quando i figli saranno grandi’, ‘quando ci saranno più soldi’… e in questo modo rimandano costantemente progetti ed obiettivi importanti.
‘Non bisogna mai lasciare il posto in cui abbiamo preso una decisione senza compiere anche solo una piccola azione a sostegno di quella decisione’.
Fare subito una telefonata, mandare una mail, scegliere un coach per avere dei consigli mirati, prendere il pacchetto di sigarette e buttarlo nel cestino: ognuno di questi piccoli passi serve per iniziare a rendere concrete le proprie decisioni!
4. Evita gli obiettivi impossibili
Spesso ci si prefigge di raggiungere degli obiettivi ‘fuori misura’, ad esempio perdere 10 kg in 10 giorni o passare da una totale pigrizia ad allenamenti fisici da campione.
Quando l’obiettivo è ‘impossibile’, ci sono alte probabilità che in quel momento ci stiamo sabotando, anche se ci siamo messi subito all’azione, perché si tratta di obiettivi sproporzionati rispetto alle nostre caratteristiche di quel momento.
Prima o poi arriveremo ad un punto in cui ci arrenderemo nel vedere che quell’obiettivo non sta diventando realtà e smetteremo di agire.
Se invece impariamo a fissare degli obiettivi raggiungibili e a scomporli in micro-obiettivi da concretizzare step by step, non solo semplifichiamo il percorso ma ci daremo anche la possibilità di ‘crescere’ nel frattempo, rendendo sempre più ricco il nostro bagaglio di conoscenze e consapevolezze.
Se poi riusciremo anche a darci il permesso di commettere degli errori qualche volta o di ‘rallentare il ritmo della marcia’ quando ne avremo bisogno, mantenendo comunque ferma la voglia di andare avanti, il cammino sarà ancora più piacevole
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nei miei obiettivi c’è un corso con lui semplicemente per il mio desiderio di crescita personale. Sò che lo merito tutto. Cotronea Rosaria Liporace